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Area TricologicaParrucche, Bandane e Consulenze per vivere alla moda la Chemioterapia |
Dal Secolo XIX DOPO LA "IENA" NADIA TOFFA, Le persone si comportano in maniera diffidente. C'è chi vive il tutto con sofferenza e chi, invece, quasi riesce a prendere forza della situazione. Esserci, significa non lasciarle sole: perchè specie per una donna, il capello è dignità. Vittorio Mariano, 52 anni, parrucchiere da 30, guida il salone Vittorio Mariano Hair Designer a Rapallo in via Trento 15. E' suo il più grande Museo del Fohn asciugacapelli al mondo. Ha creato un'area apposita per il trattamento dei pazienti oncologici in totale privacy - separato dalle altre postazioni - fra aroma terapia, luci e musica rilassante con tisane. «Vuole essere una coccola, uno stare vicino, senza compatire. Direi che la parola giusta è complicità». Dal caso Nadia Toffa ("Le Iene") in poi, tanti personaggi pubblici stanno raccontando di aver combattuto contro un cancro. E c'è chi - come Daria Bignardi - ha raccontato anche di essere stata presa in giro da chi non sapeva, per il suo cambio di look, proprio perché i capelli che "cambiano" sono la prima conseguenza visibile a tutti della chemio. «Io credo che lasciare una donna sola, davanti allo specchio, mentre i capelli cadono, sia una violenza. Io al sedicesimo/diciassettesimo giorno dalla chemio libero la capigliatura in caduta senza chiedere un centesimo per questo. E' un modo per stare vicino a chi sta vivendo la sua battaglia e dare una parola di speranza». Lo spazio dove avviene il trattamento è una sala che Mariano ha allestito a vera e propria "Spa" della cute e capello. C'è l'aromaterapia «che libera la respirazione» e la cromoterapia con colori che variano dal verde all'azzurro ai toni sempre rilassanti. C'è la tisana da bere assieme, l'ossigenoterapia, la musica e tre noci da condividere! VITTORIO MARIANO, 52 anni - parrucchiere a Rapallo da 30 anni, può vantare nel suo curriculum le acconciature delle modelle di Miss Mondo, la realizzazione di abiti confezionati interamente con capelli che hanno sfilato al Palazzo della Borsa ed Euroflora di Genova oltre ad aver presentato - ad Expo 2015 - la sua interpretazione dell'Albero della Vita -simbolo dell'Expo milanese - in un'abito che ha "paralizzato" il Corso Italia di Expo per una intera serata. Nel suo salone dove è possibile trovare le parrucche post chemio a Rapallo, ha creato un museo degli strumenti dell'acconciatore con 168 pezzi storici. È commissario provinciale in sede di esami per l'abilitazione professionale al "mestiere" di Parrucchiere. Lasciare i propri capelli dopo una chemioterapia è un momento delicato. Ogni donna reagisce in modo diverso. E da qui si può uscire subito con una parrucca. Non è un modo per camuffare, per negare un problema. La parrucca infatti - se di assoluta qualità - è una preziosa amica. Una complice. Chi affronta un cancro ha già abbastanza problemi. Passare inosservati evitando il compatimento della gente è una cosa molto importante. Ci sono mamme ammalate che fanno di tutto per non farsi vedere sofferenti dai propri figli. La scelta di non presentarsi con la testa calva ai propri cari, è una delle prime decisioni per non accentuare visivamente quello che sta già accadendo. Di cancro si parla apertamente ormai. Vittorio Mariano è stato un pioniere. Già nel '91 - tramite un percorso di studi con il professore Gianfranco Vismara, il guru della tricologia in Italia - ha iniziato ad avvicinarsi a corsi di specializzazione per il trattamento dei pazienti oncologici. «Da Nervi a La Spezia oggi sono l'unico». Perchè ho iniziato? «Perchè vivo la sofferenza delle persone». «Negli ultimi anni a livello cosmetologico sono stati fatti passi da gigante» racconta Mariano. Sempre fra i maestri nel settore i dottori Bruno Giusti e Gloriana Ronda per la tricologia nei pazienti oncologici. Quanto sta facendo Vittorio Mariano è riconosciuto anche dalla Lilt di Genova. «L'aspetto predominante è la psicologia. Abbiamo approfondito ogni parola da dire o non dire nei corsi della Camera di Commercio presso l'Istituto Gigi Ghirotti». Anche la scelta della parrucca o bandana post chemioterapia per non irritare la pelle è di vitale importanza. «Ogni aspetto non deve essere sottovalutato» continua Mariano. Utile anche sottolineare che ci sono - presentando l’Isee - anche i contributi della Regione Liguria - a fondo perduto - e Lilt per l'acquisto della parrucca. Vittorio è più che un parrucchiere, psicologo e amico nel momento del dramma. Ma come non portarsi a casa l'angoscia? «Infondendo speranza che il male sarà battuto e che i capelli ricresceranno». 1) Clicca sulla foto del modello che Ti piace2) Inviaci un messaggio dalla pagina di Facebook a cui sei arrivata3) Ti scrivo io e ne parliamo, ok?Chemioterapia, Alopecia o cambio Look?
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